Slow Bees è nata sull’idea di creare una stanza per tutti i membri della rete internazionale di Slow Food che contribuiscono o hanno contribuito a progetti di apicoltura e si apre a tutti coloro che condividono un approccio buono pulito giusto e che non sono necessariamente apicoltori.
Questa costellazione di persone così diverse nel pianeta che decidono nello stesso momento di parlare di grandi temi così cari a Slow Food, è un esempio di biodiversità di donne e uomini che scelgono di testimoniare il loro impegno, e di farlo attraverso la semplicità la curiosità e l’interesse che tutti i cittadini nutrono per le api e gli insetti impollinatori, senza i quali la biodiversità sarebbe negata.
Chi siamo
un gruppo di apicoltori delegati di Terra Madre dall’Italia, Stati Uniti, Uganda, Giappone, Olanda, Canada, Irlanda, Indonesia, Germania che contribuiscono o hanno contribuito a progetti di apicoltura.
Perché scriviamo: avvertiamo la necessità di creare una rete internazionale di soci, apicoltori, attivisti che possa dare maggior forza alle nostre singole azioni in difesa degli apoidei e degli impollinatori e maggiore risonanza e visibilità a i messaggi che promuoviamo. Pensiamo che facendo tutti insieme nello stesso giorno queste azioni, potremmo renderle più efficaci e condivisibili. Siamo una costellazione di persone così diverse che credono che parlare del mondo delle api e degli insetti impollinatori sia la chiave per osservare, apprendere, misurare e difendere la biodiversità, i saperi tradizionali, il cibo e le identità locali parlando e vogliono evidenziare le minacce di questi valori attraverso queste azioni comuni, rivolte al pubblico.
Cosa stiamo facendo
Abbiamo creato un gruppo informale e ognuno nel proprio territorio sta cercando di coinvolgere soggetti interessati, stimolando laddove già non esistano la nascita di comunità. Vorremmo che questa rete avesse ogni anno più momenti comuni in cui farsi sentire e condividere iniziative dando così l’idea di essere un unico ‘sciame ronzante’ e che il 20 maggio prossimo diventasse il momento di lancio di questa rete. Il 20 (giornata mondiale dell’ape) maggio inoltre sarà una data simbolica perché gli stati membri dell’UE dovranno pronunciarsi rispetto al bee guidance document di EFSA, una decisione importante per il destino degli impollinatori in europa.
Come?
In ogni Nazione di appartenenza dei membri di Slow Bees si cercheranno le piante mellifere tipiche e se ne pianterà una per il 20 maggio.
Hashtags
#onetreeforanhive |
#plantoneforpollinators |
#slowtreesforbees |
L’argomento discusso è il tema della grande distribuzione di piante ortofrutticole mondiali, e alla necessità di fornire invece ‘pascoli puliti’ alle api e agli insetti impollinatori. In molte regioni del pianeta questa situazione è fortemente compromessa dall’agroindustria.
A questo scenario si contrappone invece la scelta di sostenere (come apicoltori, come consumatori) una pratica diversa, che sia lenta e rispettosa dei cicli e dei tempi della natura, ben consapevoli che questa natura è spesso meno spontanea e naturale a causa della pressione globale che l’uomo attua mediante scelte irresponsabili. I cambiamenti climatici producono anche effetti sui cicli fondamentali (acqua, potassio, azoto, carbonio). Le temperature spostano sostituiscono o riducono le fioriture tradizionali. L’aumento di superfici coltivate a mono coltura integrata sottrae pascolo e biodiversità e aumenta la concentrazione di fungicidi e fitofarmaci alterando l’ecosistema.
Grazie alla ricerca di molte Università, a supporto delle esperienze di apicoltura urbana in grandi aree metropolitane del pianeta, possiamo anche sostenere l’idea che tutti i cittadini possano essere apicoltori nella misura in cui contribuiscano a fornire pascoli puliti agli insetti apoidei, di cui le api da miele fanno parte.
Per questo la prima iniziativa del 20 maggio sarà fatta dai delegati ma anche da tutti coloro che saranno coinvolti, quali attori di questo cambiamento.
Quali i prossimi passi?
Ci siamo immaginati questa azione come il momento di “fondazione” rete Slow Bees, ma vorremmo essere certi di poter promuovere questa iniziativa in nome di Slow Food, con il conseguente utilizzo del marchio.
Condividere i prossimi passaggi con la sede internazionale, capire quale può essere il supporto organizzativo e mediatico da parte della sede.
Avere eventuali informazioni a supporto per le piante individuate dai delegati, in modo da documentare la scelta con una scheda che riporti quale impatto si manifesta in termini di CO2, consumo di acqua, potere mellifero.
Riteniamo utile individuare una sede sui canali social Slow Food Internazionale per permettere, durante lo svolgimento di queste azioni, che ciascun membro possa pubblicare in diretta la propria e consentire però sia la fluidità che la visione di insieme, per dare maggiormente risalto all’idea di essere un unico e solidale ALVEARE SLOW del pianeta.